Le cinture

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E’ giusto soffermarsi ad alcune considerazioni, quando si parla delle Cinture, nelle Arti Marziali tradizionali. E’ risaputo che in origine non era consuetudine distinguere i gradi degli allievi di una Scuola tramite l’uso di cinture colorate, la cui origine è abbastanza nebulosa e sicuramente “recente”.

Non vogliamo però discutere sulle varie ipotesi in merito all’ideazione o alla diffusione di questo metodo di suddivisione delle esperienze acquisite nel proprio percorso Marziale, ma desideriamo delineare alcuni concetti importanti per meglio interpretarne l’uso nelle Scuole del nostro tempo.

La Cintura non indica, come spesso erroneamente si pensa, l’abilità o l’agilità, la forza o la superiorità… semplicemente aiuta il singolo allievo a suddividere per obbiettivi il proprio percorso Marziale che, anche se comunque andrà affrontato nella sua totalità, viene psicologicamente visto come più abbordabile e graduale.

Comprendendone il significato, l’allievo non acquisirà doti di comando e di supremazia verso i compagni di grado inferiore, anzi tenderà ad assumere un ruolo fondamentale nell’aiutare, dall’alto delle proprie capacità tecniche e mentali, coloro che saranno in difficoltà, dando il buon esempio.

Da questi pochi concetti si evince che non è la cintura che fa l’allievo; nella vita di tutti i giorni la cintura ha il compito di sorreggere i pantaloni… è la persona che può fare la differenza nel combattimento quotidiano con le difficoltà che incontriamo sul nostro cammino.

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I  G R A D I  N E L  C S K F

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